Lo schiacciatore italo-cubano della WiMORE Parma, Alex Reyes, classe 2000, è intervenuto in diretta nel corso della trasmissione radiofonica “Palla In Tribuna” in onda sulle frequenze di Radio Parma e condotta dal giornalista Marco Balestrazzi raccontando le sensazioni sue e della squadra a pochi giorni dall’esordio nel campionato nazionale di Serie A3 Credem Banca in programma domenica pomeriggio alle ore 18 al PalaRaschi di Parma contro il Moyashi Garlasco. “Siamo super carichi e pronti per l’inizio del campionato, abbiamo voglia di fare bene”.
Cosa vi aspettate dai tifosi di Parma?
“Sono abituato al palazzetto di San Martino dove il pubblico era sempre numeroso. Dovrà essere il settimo giocatore in campo quindi sicuramente avremo tanto bisogno dei nostri tifosi perché la città di Parma ha avuto una storia importante nella pallavolo e avere il PalaRaschi che è storico con molta gente che ci sostiene per noi potrebbe essere veramente un’arma in più se non due”.
A chi ti ispiri?
“Se devo parlare dei campioni del passato mi piace molto Giba del Brasile: è il numero uno, il mio preferito. Era tecnico, forte e onestamente non trovo altri al suo livello. Dell’Italia campione del mondo, anche se non occupa il mio stesso ruolo, scelgo Simone Giannelli che è il miglior palleggiatore in circolazione. E’ molto completo, difende, è veloce e salta”.
Come vi state avvicinando all’esordio con Garlasco?
“La prima giornata è sempre un test di prova, ci aspettiamo un avversario che ci può mettere a dura prova perché lo abbiamo già affrontato in amichevole e, bene o male, sappiamo che squadra è. Sarà sicuramente un match tosto, noi abbiamo tutte le armi per potercela portare a casa ma bisogna dimostrarlo sul campo. Loro sono ben attrezzati e sarà una bella partita”.
Dove vuole arrivare la WiMORE Parma?
“Abbiamo un roster molto compatto, a numeri possiamo piazzarci bene in classifica e fare di più di quello che ci si potrebbe aspettare alla vigilia. I livelli degli allenamenti sono sempre alti, c’è un bel margine di crescita e potenzialmente siamo ostici”.